Più complesso ancora il percorso che ha portato alla dotazione degli impianti per l'energia elettrica. Il primo progetto viene presentato alla Repubblica di San Marino dall'ing. Pio Venturini, il cittadino sammarinese che vive e lavora a Firenze e che abbiamo già visto ideatore del primo sistema di gestione dei servizi pubblici. Venturini propone di utilizzare motori a scoppio capaci di produrre energia elettrica in grado di far funzionare "i pubblici fanali" e le pompe di sollevamento dell'acquedotto, a cui San Marino sta pensando. I tempi però non sono ancora maturi e il Consiglio Grande e Generale boccia il progetto ritenendo più opportuno, almeno al momento, rinnovare il contratto di appalto per la gestione dell'illuminazione pubblica, scaduto il 30 settembre 1909. In attesa di nuovi sviluppi si conferma l'intesa per altri otto mesi.
Pochi mesi dopo un altro sammarinese residente all'estero, Gino Burgagni, si rivolge alle massime autorità del Titano per convincerle ad adottare un progetto capace di portare l'energia elettrica ai lampioni collocati lungo le strade di Città e Borgo Maggiore. L'impianto sarebbe capace di alimentare 88 fanali, per una potenza complessiva di 3.322 candele e il Governo dovrebbe pagare alla ditta Burgagni-Comotti un canone annuo pari a 4.500 lire. La questione però viene giudicata ancora prematura e il 31 agosto 1911 il sig. Giovanni Galassi ottiene il rinnovo dell'incarico di gestione dell'illuminazione pubblica, sempre ad acetilene.
L'anno dopo è la Società Adriatica di Elettricità a proporre un accordo per la distribuzione dell'energia elettrica sul territorio della Repubblica. Iniziano i colloqui e le verifiche tecniche per una possibile collaborazione. La costruzione della linea fra San Marino e Rimini per iniziativa della Repubblica, è da considerarsi il primo vero passo per la realizzazione di quell'autonomia e sovranità nel settore dell'elettricità che arriverà solo 60 anni più tardi. La convenzione viene firmata e, nel 1914, iniziano i lavori per la realizzazione della linea di media tensione fra Rimini e San Marino.
Meno di sei mesi dopo, il 20 gennaio del 1915, si svolge la prova generale di allacciamento del primo impianto elettrico. L'esperimento ha esito positivo per la prima linea realizzata a Serravalle, così i lavori proseguono per gli allacciamenti di Borgo e Città.
Il 25 marzo 1915, in concomitanza con le celebrazioni per l'anniversario dell'Arengo si inaugurano gli impianti che segnano la conquista della luce elettrica e dell'acquedotto e quindi l'ingresso della Repubblica nei tempi moderni.