Il percorso attivato dall'istituzione delle Azienda Autonome di Stato è quello che nel tempo dovrà portare ad una autonomia non solo di gestione ma anche sotto il profilo dell'approvvigionamento e della fornitura. Il dibattito, a quel tempo, era piuttosto sostenuto; due le scuole di pensiero che si manifestavano: da un lato i fautori dell'autonomia, del distacco da enti italiani; dall'altro coloro che esprimevano dubbi e perplessità, convinti che meglio sarebbe stato restare in rapporto con le grandi società che già assicuravano le forniture. Resistenze che si registravano anche all'interno delle strutture, dove ovviamente c'era chi manifestava preoccupazione per i nuovi scenari che si proponevano e per quelle che sarebbero diventate responsabilità più pesanti di quelle attuali e chi, invece, dimostrava entusiasmo per quella che riteneva un'opportunità. Il dibattito politico in Consiglio Grande e Generale era piuttosto sostenuto ed approfondito e dopo molte discussioni si arrivò all'approvazione di un Ordine del Giorno presentato dal Governo che va proprio in direzione di quell'autonomia auspicata.
Con l'ENEL era in vigore una convenzione, firmata nel 1971, che scadeva proprio mentre si adottavano le leggi ed i regolamenti relativi alle aziende (nel 1981). Un contratto nel quale l'ente italiano si occupa della vendita diretta di energia elettrica agli utenti della Repubblica utilizzando impianti realizzati dall'Ufficio Tecnico Sammarinese e di proprietà dello Stato.
Sui proventi delle bollette l'ENEL riconosceva al Governo di San Marino un ristorno calcolato sull'intero fatturato. Una pratica che, secondo i fautori dell'autonomia, impediva allo Stato di incassare ogni anno circa 500 milioni di lire.
Deciso di provvedere da soli alla distribuzione dell'energia elettrica attraverso gli impianti già di proprietà dello Stato, si apre con l'ENEL una trattativa per definire i nuovi rapporti. Da ricordare che in quel periodo San Marino non solo aveva già deciso di acquistare energia elettrica dal produttore migliore efferente e distribuirla ai cittadini sammarinesi, ma aveva anche formalizzato la sua adesione allUNIPEDE, l'Organizzazione Europea dei Produttori e Distributori di Energia. Un negoziato portato avanti con la Francia registrò la disponibilità dell'Ente d'oltralpe a fornire energia elettrica al Titano per un prezzo di 19 lire ogni chilowattora. L'offerta dell'ENEL è meno vantaggiosa di quella francese ma per una serie di ragioni si decise di raggiungere l'accordo con la società italiana che si impegnò a vendere energia elettrica a 130.000 volt a San Marino che a sua volta la trasforma a 15.000 volt nella stazione di Cailungo e quindi la distribuisce ai propri utenti.
È il 1980 e l'anno successivo nasce l'Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici. L'energia elettrica "sammarinese" inizia a scorrere nei cavi degli impianti e ad arrivare nelle case del Titano nel giugno del 1981.