Per chi aveva necessità di recarsi da San Marino a Rimini, o viceversa, il viaggio poteva durare, verso la fine del 1800, addirittura cinque ore. Il collegamento pubblico viene istituito ufficialmente nel 1870 ma solo nel 1879 può considerarsi regolare, con una sola corsa al giorno. Si viaggia su una carrozza, trainata da due cavalli, con scomodi sedili in legno e solamente verso la fine del secolo la vettura diventa più confortevole, con sedili imbottiti rivestiti in pelle. La corriera, intesa come mezzo di locomozione a motore, arriva il 30 settembre 1911, giorno in cui la Società Anonima Aemilia inaugura il collegamento San Marino-Rimini. Dalle cinque ore impiegate per coprire il tragitto a bordo della diligenza si passa subito ad appena un'ora e un quarto di viaggio. Una conquista straordinaria. Per il ricovero delle vetture si ritiene di utilizzare la rimessa già usata dalla diligenza obbligando però la società concessionaria alla costruzione di un garage alla destra della porta di San Francesco. La Repubblica di San Marino si impegna al pagamento di una quota annuale alla Società Anonima Aemilia di 10.000 lire e la corresponsione di 589 lire al chilometro per il tragitto fra Rimini e il confine di Stato.
Un sussidio chilometrico che sarà successivamente sostenuto dal governo italiano. Al momento le corse saranno due giornaliere, una di andata e l'altra di ritorno, per sette mesi all'anno con la previsione del raddoppio per il periodo fra il 15 maggio e il 15 ottobre. Alla Reggenza spetta di diritto il biglietto permanente, valido cioè tutto l'anno, unitamente a 100 biglietti di andata e 100 di ritorno da mettere a disposizione di chi riterrà opportuno.
Quello con Rimini è sicuramente il collegamento principale ma non l'unico: nel 1922 viene inaugurata la linea fra San Marino e la frazione di Torello: "il servizio pubblico viene istituito - si legge nel decreto - per passeggeri, bagagli e pacchi agricoli". Per il suo esercizio lo Stato stabilisce un sussidio annuo di 12.000 lire.
Il progresso avanza con rapidità e altrettanto rapidamente si diffonde l'uso dell'automobile al punto che, il 6 agosto 1913, la Repubblica di San Marino e il Regno d'Italia ritengono opportuno siglare una convenzione sulla circolazione di velocipedi e automobili. Nell'intesa si stabilisce che gli automobilisti, italiani o sammarinesi, possono circolare liberamente nei due Paesi e in franchigia da tassa di circolazione purché si uniformino alle leggi e ai regolamenti vigenti. L'uso dell'automobile si diffonde tanto rapidamente che nel 1933 quelle in circolazione sul Titano sono già oltre 200 su una popolazione di circa 10.000 abitanti.