Il primo biglietto per la corsa in funivia, da Borgo Maggiore a Città, viene staccato il primo agosto 1959 per un passeggero davvero speciale: la statua della Madonna di Fatima, arrivata a Borgo Maggiore in elicottero. È questo il viaggio inaugurale del nuovo impianto che, subito dopo, trasporta sulla cima del monte numerose persone. Il biglietto di viaggio costa 50 lire, 80 se si ritiene di tornare sempre a bordo di una delle due cabine. l'arrivo della funivia, fortemente voluta da Remy Giacomini, allora Direttore dell'Ufficio Tecnico di Stato, rappresenta una vera curiosità. A pochi giorni dalla sua inaugurazione la direzione si trova addirittura costretta a chiamare i gendarmi per assicurare l'ordine pubblico presso le due stazioni. La calca di persone che vogliono salire in cabina e provare l'ebbrezza del viaggio appesi ad una fune di acciaio è tale che non mancano disordini e litigi.
I lavori di costruzione sono iniziati nel 1956, dopo la stipula di un contratto con la ditta Agudio di Torino, che si aggiudica l'appalto. Dureranno tre anni, a causa di alcune sospensioni forzate: nel maggio del 1956 l'impresa incaricata consegna alla Repubblica di San Marino le due stazioni di Borgo Maggiore e Città e pochi mesi dopo, in luglio, si procede ai necessari collaudi. Per questa delicata operazione vengono chiamati i tecnici del Ministero dei Trasporti italiano che, dopo aver saggiato la solidità e la sicurezza dell'impianto, danno il loro assenso all'apertura del servizio. Immediatamente l'impianto di risalita del monte Titano dimostra la sua utilità per i sammarinesi, che iniziano ad utilizzarlo per recarsi al lavoro o per raggiungere gli uffici pubblici o, ancora, per recarsi in visita ai parenti ammalati ricoverati nell'Ospedale di Stato che in quegli anni si trovava in Città.
Grazie alla funivia il settore turistico registra subito importanti incrementi. In dieci anni, dal 1959 al 1969, il numero delle corse effettuate ammonta a ben 230.000, con punte di 340 passeggeri all'ora, diventati 450 con le nuove cabine installate nel 1969. In certe giornate di particolare afflusso turistico, la funivia resta in funzione per 15 ore al giorno e trasporta sulla cima del monte qualcosa come 10.000 passeggeri. Nel corso degli anni numerosi sono gli interventi di adeguamento effettuati nelle due stazioni e lungo la linea: vengono sostituite le cabine, i gruppi elettrogeni, le funi, potenziati i sistemi di risalita e di frenata, aggiornati gli impianti di riserva e soccorso. Il 5 marzo 1995, dopo 35 anni di onorato servizio, per la precisione 12991 giorni e ben 876.058 corse, la vecchia funivia va in pensione e lascia il posto ad una nuova struttura che riparte il 25 maggio del 1996. In tanti anni il vecchio impianto ha trasportato 14.464.281 passeggeri e registrato il record di attività nel 1991, quando il numero complessivo delle corse fu di 27.096 e i passeggeri trasportati 560.372.
I numeri dimostrano subito l'enorme differenza fra il vecchio e il nuovo impianto di risalita. Le vetture sono in grado di trasportare 50 passeggeri per volta, contro i 20 di prima, e la portata oraria sale da 530 a 1190 passeggeri, riducendo notevolmente nello stesso momento, i tempi di attesa. In un solo giorno, quello considerato di punta per il 1996, il 22 agosto, la funivia trasporta 10.455 passeggeri in appena 164 corse. Della necessità di procedere ad un ammodernamento dell'impianto di risalita cittadino, si è cominciato a prendere coscienza, all'interno dell'A.A.S.S., intorno al 1992. In quel tempo la vecchia funivia richiedeva aggiornamenti tecnici, una revisione complessiva dell'impianto frenante e modifiche sostanziali alla struttura. Il tutto, secondo i preventivi di spesa, avrebbe impegnato finanziariamente per oltre due miliardi di lire. Un Investimento consistente che non avrebbe in ogni caso aumentato né la velocità del servizio né la portata dei passeggeri. Ma c'era un ulteriore aspetto, addirittura più rilevante di quelli citati: un eventuale intervento di ammodernamento, per quanto costoso e radicale, non avrebbe potuto consentire un utilizzo degli impianti per un periodo superiore ai dieci anni, in rispetto alle nuove normative sugli impianti a fune.
Oltre questa scadenza sarebbe stato in ogni caso necessario, secondo i tecnici, procedere alla realizzazione di un nuovo impianto. Di qui la decisione di anticipare i tempi ed ottimizzare l'investimento finanziario. Affidato all'architetto Jacek Sokalski l'incarico di progettare le due nuove stazioni, a Borgo Maggiore e Città, si è proceduto alla demolizione delle vecchie stazioni e al consolidamento della roccia nella zona a monte. Successivamente, con una gara d'appalto, la ditta Holz di Bolzano si è aggiudicata la realizzazione delle opere elettromeccaniche. La soluzione adottata è di tipo altamente automatizzato e a doppia fune portante. Un sistema che permette minori oscillazioni delle cabine e impedisce l'accavallamento delle funi. Un impianto dotato di innovative soluzioni tecnologiche, in grado di facilitare e limitare l'opera dei manovratori e ridurre notevolmente le possibilità di errore. Il nuovo impianto offre il più alto comfort di marcia possibile e, al tempo stesso, la massima sicurezza
Il 25 maggio 1996, a distanza di 14 mesi dall'ultima corsa della vecchia funivia, il nuovo impianto viene inaugurato. Il primo viaggio spetta ai Capitani Reggenti, S.E. Pier Paolo Gasperoni e S.E. Pietro Bugli, che dopo aver tagliato il nastro salgono per la corsa inaugurale da Borgo Maggiore a Città. Una giornata di festa partecipata da centinaia di cittadini e celebrata con un annullo postale nel quale è riprodotta l'immagine della nuova funivia.